Milano, Modena, Lucca, Bologna. A gennaio in tutte queste città si terranno iniziative “culturali” propagandiste filo-Putin. A Lucca parlerà (in collegamento) Aleksandr Dugin il filosofo ultranazionalista e tradizionalista, ideologo del regime di Putin e oggetto di sanzioni. A Modena noti agenti di influenza di Mosca, accompagnati dal console generale russo, racconteranno di come i russi stanno ricostruendo Mariupol, città martire dopo che l’esercito russo l’ha rasa al suolo, dalla quale gli abitanti ucraini sono scappati o sono stati deportati a forza in Russia e sono stati sostituiti da russi. A Milano, invece, il convegno sarà dedicato alla figlia di Dugin e sarà ospitato da una casa editrice che pubblica testi di estrema destra.
Si tratta di una campagna di influenza e disinformazione, organizzata in modo deliberato da ambienti putinisti, con l’obiettivo di diffondere la propaganda del Cremlino sull’invasione russa dell’Ucraina. La campagna avviene nel momento in cui in Occidente crescono le spinte per il disimpegno dall’Ucraina. Anche in Italia è così, e questa campagna mira a ingrossare le fila di chi pensa all’Ucraina con fastidio e sufficienza (“Ancora stanno combattendo? Ma non si sono stufati?”).
Questa macchinazione non può passare sotto silenzio. Si tratta di una deliberata azione che sfrutta la libertà di espressione e associazione con l’obiettivo di diffondere falsità e instillare sospetti e esitanze. La situazione reale invece è chiarissima: la Russia ha invaso l’Ucraina, l’Ucraina, grazie anche al sostegno occidentale, sta resistendo ormai da due anni con grande coraggio e determinazione.
Bisogna reagire.
Devono reagire le amministrazioni locali in qualche modo coinvolte come a Modena, dove l’amministrazione comunale ha concesso l’uso di una sala. Chi propaganda le azioni di un regime invasore non può essere ospitato gratuitamente in uno spazio pubblico.
Deve reagire la società civile, promuovendo in tutta Italia occasioni di mobilitazione e di contro-informazione sugli orrori commessi dai russi a Mariupol e non solo.
E soprattutto deve reagire il governo: una iniziativa è una iniziativa, due iniziative sullo stesso tema sono una coincidenza. Tre, addirittura quattro diventano una prova di una campagna di influenza deliberatamente orchestrata. Questa destra, che si riempie la bocca della parola sovranità, cosa sta facendo per evitare che l’Italia diventi oggetto di una campagna di pressione organizzata da un regime ostile? E’ in atto un controllo serrato su come si stanno finanziando queste iniziative e le associazioni che le promuovono? Oppure, siccome molte di queste iniziative sguazzano negli ambienti di estrema destra, fanno finta di nulla?
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