Reportage di Carla Foppa / foto di Mauro Pagnano
Viaggio in una nazione ostaggio dei narcotrafficanti, dove oltre un milione e mezzo di persone sono state obbligate ad abbandonare le loro terre e più di 30mila sono state fatte sparire con la “complicità” dello Stato.
Il Messico non è un Paese in guerra, ma in Messico si muore come in un Paese in guerra. Conseguenza diretta della guerra contro il narcotraffico e la militarizzazione del territorio, decisa nel 2006 dal presidente Felipe Calderón, è stata l’esplosione dei livelli di violenza. In primo piano: il “desplazamiento forzado” e le “desapariciones forzadas”. Seguendo queste due “rotte” una giornalista italiana ha realizzato un drammatico reportage per Vita. Per ragioni di sicurezza si firma con uno pseudonimo.
Qui il Reportage completo della rivista Vita:
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