In quest'intervista a Giovanna Casadio per Repubblica ho spiegato il motivo per cui sostengo Stefano Bonaccini al congresso del PD. Lia Quartapelle, siamo al conto alla rovescia in vista del congresso del Pd, lei con chi si schiera?
"Premetto che la domanda da porsi per prima è: come abbiamo potuto perdere tanti voti. Nel 2008 il Pd aveva 13 milioni di consensi, alle ultime politiche ne ha raccolti 5 milioni e 300 mila, c'è stata una grande emorragia. E quindi la scommessa è riconquistarli. Molti dicono che abbiamo perduto l'identità perché eravamo al governo, ma il punto è che abbiamo governato senza una idea di futuro per il Paese e perciò si riparta con un progetto e una visione". Chi la garantisce tra i quattro candidati alla segreteria, secondo lei? "La persona più adeguata per rigenerare il Pd e la sua vocazione maggioritaria è Stefano Bonaccini. Stefano non è un cooptato, non è uno "nato bene", non è un intellettuale ideologico. Viene dal popolo, più di Giorgia Meloni... è un uomo di territorio e di governo".
Ma la disontinuità non è rappresentata da Elly Schlein, che è donna, giovane, della nuova sinistra? "Non è questione di immagine, non è una faccenda iconica. La vera discontinuità è nelle politiche. Dobbiamo riuscire a rigenerare un partito che sappia rappresentare il lavoro. Il Pd non è un pendolo che oscilla tra anima socialista e anima liberale: va trovata una sintesi socialista-liberale, un suggello laburista".
Il nuovo manifesto del partito la soddisfa? Il nome del Pd va cambiato come segnale di rifondazione radicale? "Credo che l'impianto originario del Pd vada conservato e aggiornato rispetto a quindici anni fa, quando è nato. Però non stravolto. Gli altri partiti che si riconoscono nei "Socialisti e Democratici" europei, nei momenti di crisi hanno cambiato il gruppo dirigente, la linea politica, ma non è che hanno rifondato il partito né cambiato il nome. Inutile affannarsi a darci una identità e rinnegare il passato, le nostre energie devono andare a progettare il futuro".
Lei ha denunciato il danno del correntismo nel Pd. Però le correnti dem stanno scomparendo da sole per consunzione? "C'è un riposizionamento di diversi esponenti, che cercano il nuovo per garantirsi la sopravvivenza. Ci vorrà una grande determinazione di tutti i candidati alla segreteria per una discussione sincera, che proprio le correnti hanno ingessato in questi anni".
Quale dovrebbe essere la priorità del nuovo segretario dem? "Bonaccini ha detto che lancerà una campagna per il salario minimo: idea giusta. In generale è il lavoro, anzi tutti i lavori (anche quello di chi fa impresa e crea lavoro per altri) da mettere al centro. L'altra è l'uropeismo. Nel 2024 ci saranno elezioni europee importanti. Dobbiamo rafforzare l'Europa, ce lo hanno mostrato la pandemia, la crisi energetica e economica, la minaccia della Russia alla pace".
La destra nei sondaggi continua ad andare bene. Cosa pensa di fare l'opposizione? "Difficile per noi dimostrare di essere vivi senza un segretario. Ma sono certa che già i sondaggi nelle prossime settimane mostraranno un interesse crescente per il congresso, che sarebbe stato meglio iniziare e concludere in cento giorni, non in cinque mesi".
Contenta del ritorno dei bersanani nel Pd? "Noi siamo sempre stati qui, dentro un grande partito a vocazione maggioritaria, mi piacerebbe sentire da loro una valutazione su cosa hanno sbagliato quando hanno fatto la scissione e fondato Articolo uno".