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QUANDO SARÀ GRATUITA LA PILLOLA ANTICONCEZIONALE?

L’Italia è 26esima in Europa per accesso alla contraccezione secondo i dati dell’Associazione italiana donne per lo sviluppo (Aidos) sull’accesso alla contraccezione. Questo è dovuto alla mancanza d’informazioni istituzionali sulle tecniche contraccettive e dall’assenza quasi totale di politiche per il rimborso. In Italia infatti meno del 20% delle donne in età fertile fanno uso di pillole contraccettive e il motivo di questa scelta è principalmente dovuto al loro costo. Pochi giorni fa, il Comitato prezzi e rimborsi dell’AIFA ha approvato la decisione di rendere gratuita la pillola anticoncezionale per le donne di tutte le fasce d’età. Secondo Giovanna Scroccaro, la presidente del Comitato, questa decisione alzerà il ricorso alla contraccezione nel nostro Paese, ampliando la platea di donne che oggi non ne facevano uso soltanto per il loro costo.

Il governo Meloni pensa di incrementare la natalità controllando il corpo delle donne e limitando le loro scelte sessuali e riproduttive, ma se la destra volesse davvero promuovere le nascite dovrebbe offrire la contraccezione gratuita. Come mai? Ce lo dicono i dati: nei dieci paesi europei con il maggiore accesso alla contraccezione si fanno più figli che nei dieci paesi con un minore accesso.

Rendere la pillola contraccettiva gratuita significherebbe riconoscere finalmente il diritto delle donne alla salute sessuale e riproduttiva, avere maggiore parità e un sistema di welfare non basato sulle donne ma sui servizi. Per questo ho presentato un’interrogazione al Ministro della salute Schillaci e al Ministro dell’economia Giorgetti: per sapere quando il governo abbia finalmente intenzione di destinare i soldi necessari per implementare questa misura.

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