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Servizio civile: il giudice apre il bando anche agli stranieri residenti

Il bando del servizio civile nazionale seleziona 8.146 volontari da impiegare in progetti di servizio civile in Italia e all’Estero. Quello di quest’anno, così come nell’anno 2011, prevedeva all’art. 3 quale requisito di partecipazione quello di “essere cittadini italiani” profilando quindi una fattispecie discriminatoria.

Come si evince dall’interrogazione presenta dall’on. Guerini, il Partito democratico si era mosso per chiedere lumi sulla vicenda e capire quali fossero le intenzioni del Ministero per l’integrazione al fine di garantire parità di accesso alla selezione. Prima della risposta vi è stato l’intervento, come già in passato, del giudice del Lavoro di Milano.

Secondo il giudice deve essere permesso, stando all’articolo 2 della Costituzione, ”allo straniero residente in Italia di concorrere al progresso materiale e spirituale della società e all’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale attraverso la sua partecipazione al servizio civile nazionale”. E ”in questo contesto – chiarisce il giudice – il servizio civile tende a proporsi come forma spontanea di adempimento del dovere costituzionale di difesa della Patria”.

Il giudice ha quindi ordinato ”all’Ufficio nazionale per il servizio civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di cessare il comportamento discriminatorio, di modificare il bando nella parte in cui prevede il requisito della cittadinanza consentendo l’accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia e di fissare un termine non inferiore a 10 giorni dalla comunicazione della presente ordinanza per la presentazione delle ulteriori domande di ammissione”.

#partitodemocratico #serviziocivile

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