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100MILA VOCI CONTRO LA NOTTE CHE STA DISCENDENDO IN ISRAELE

Erano più di 100mila gli israeliani che hanno manifestato a Tel Aviv sabato, per il terzo sabato di seguito, contro “la notte che sta discendendo in Israele” dopo l’insediamento del governo di ultra destra guidata da Netanyahu. Lo scrittore David Grossman ha pronunciato un discorso memorabile, mettendo in guardia dal rischio di vedere snaturate le ragioni fondanti di Israele: “se Israele diventerà differente e lontana dalla speranza e dalla visione che l’hanno generata, in un certo senso smetterà di esistere” (alcuni estratti del discorso si trovano qui https://www.haaretz.com/.../00000185-d8f9-d6d7-a7ed...)

Le sue parole rispecchiano quelle scritte da più di 100 ex diplomatici e funzionari del ministero degli Esteri pochi giorni dopo che il presidente Herzog aveva incaricato Netanyahu di formare il governo: “Siamo profondamente preoccupati dei seri danni che il nuovo governo israeliano rischia di fare alle relazioni internazionali di Israele, al suo posizionamento internazionale, e agli interessi nazionali”.

In effetti inquietano alcune dichiarazioni del ministro delle Finanze (“sono una persona di estrema destra, omofobo, razzista e fasciatosi ma la mia parola non è mai in questione. Fissiamo dei limiti: io non lapiderò omosessuali e tu non mi farai ingoiare gamberetti”) o la scelta del ministero della Difesa Ben-Gvri di recarsi sulla Spianata delle Moschee e di dichiarare che “Il Monte del Tempio è il luogo più importante per il popolo di Israele”, e alcuni giorni dopo di decidere di proibire le bandiere palestinesi come segni di terrorismo.

In questo momento così teso, il mio sostegno va ai cittadini che manifestano, alle forze della società civile e ai partiti che chiedono il rispetto della democrazia e della natura plurale di Israele, e che vogliono politiche diverse e scelte di pace in Cisgiordania e verso Gaza. Ora più che mai c’è bisogno della loro voce.

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