La Camera dei deputati ha approvato oggi all’unanimità il Trattato sul commercio delle armi delle Nazioni Unite (Arms Trade Tready). Il Trattato è il primo strumento internazionalmente vincolante che norma la vendita di armi convenzionali e proibisce automaticamente agli Stati contraenti di commerciare armi con paesi colpiti da embargo o coinvolti in crimini internazionali e contro l’umanità. L’approvazione del Trattato avviene in un momento simbolico: dopo le parole del Papa, che ha esortato a “dire no alla proliferazione delle armi e al loro commercio illegale”, ma soprattutto quando l’attenzione del mondo è concentrata sulla Siria. Oggi più che mai ci rendiamo conto che servono strumenti internazionalmente riconosciuti che regolino e sanzionino l’uso e il commercio di armi convenzionali e non. L’Italia si conferma tra i paesi più attenti e attivi nella lotta alla proliferazione e al commercio illegale di armi. L’Italia, che vanta una delle leggi più avanzate al mondo sul commercio delle armi, la legge 185, approvata anche grazie all’apporto decisivo dell’associazionismo e delle sensibilità pacifiste. Infatti, Dopo l’approvazione del Senato, prevista per la prossima settimana, grazie soprattutto all’impegno del Partito democratico e della prima firmataria della proposta di legge, Federica Mogherini, il Trattato entrerà in vigore e l’Italia sarà tra i primi cinque paesi al mondo che ratificano il Trattato, prima dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 24-26 settembre.
Di seguito la relazione introduttiva che ho svolto questa mattina in Aula e l’intervista a Radio Radicale.
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