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ARLECCHINO SERVO DI DUE PADRONI

Succede che chi fa il diplomatico si ritrovi a difendere in Italia le ragioni del paese a cui è assegnato, piuttosto che rappresentare il punto di vista italiano nel paese di accredito.

Nelle relazioni tra Italia e Russia questo accade troppo spesso. Di recente, l’ambasciatore Cesare Ragaglini, rappresentante a Mosca fino al 2018, congedandosi dal suo ruolo disse ai suoi colleghi che Putin andava compreso per l’invasione della Crimea. Avrebbe potuto essere letto come un eccesso di zelo delle buone relazioni, se non fosse che dopo pochi mesi, andato in pensione, venne scelto per la ben remunerata carica di vicepresidente della banca statale russa di sviluppo Veb.

Il suo successore Giorgio Starace, che ha dovuto gestire le relazioni tra Italia e Russia dopo l’invasione contro l’Ucraina, si è fatto parimenti notare.

Mentre gli altri ambasciatori europei erano impegnati a riferire alle proprie capitali che la Russia non doveva più essere considerato un partner economico affidabile, vista la crescente tensione con l’Ucraina, l’ambasciatore Starace ha lasciato che, meno di un mese prima dell’invasione, il 26 gennaio 2022, la Camera di commercio italo-russa organizzasse una videocall tra Putin e i vertici delle imprese italiane. La videocall, in cui il Cremlino ha ribadito la propria propaganda, ha causato grande imbarazzo al governo Draghi.

Dopo l’invasione russa contro l’Ucraina, l’ambasciatore Starace ha provato a fare resistenza rispetto alle sanzioni dei paesi occidentali contro Mosca. Alcuni dicono che così cercasse di salvaguardare l’investimento nella slovacca Slovenske Elektrarneche che l’ENEL, guidata da suo fratello, voleva fare insieme alla banca russa Sberbank.

A ottobre, l’ambasciatore ha ospitato durante un ricevimento il “reporter” Andrea Lucidi, che dal 2022 conduce una pervicace opera di mistificazione con la Z al braccio. L’ambasciata, in risposta a una interrogazione, ha spiegato di non conoscere Lucidi e di non avere una lista di italiani che Mosca usa come agenti di influenza.

Infine, poche ore Starace ha fatto un ultimo, indecente discorso a Mosca, nel corso del quale “ha fatto il punto sulle prospettive economiche e gli sviluppi normativi, anche alla luce del quadro sanzionatorio” e ha poi sposato il punto di vista di Mosca sulla guerra (qui trovate il comunicato https://ambmosca.esteri.it/.../lambasciatore-starace.../).

Starace è già rientrato alla Farnesina e tra pochi mesi andrà in pensione. A causa delle sanzioni sarà difficile che ottenga incarichi in società russe. Antonio Tajani dovrà decidere il suo successore. Spero che faccia tesoro dell’esperienza di aver avuto a Mosca ambasciatori che sono stati Arlecchino servitore di due padroni e nomini invece una persona capace di difendere solo i valori e le posizioni dell’Italia.

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