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CAMBIAMO LA SANITÀ LOMBARDA

In Lombardia, ci sono intere zone senza la copertura del medico di base. Ci sono pazienti che non riescono a individuare un medico di base o che quando riescono a trovarlo, è sempre lontano da casa. Si conta che a Milano un medico di base debba seguire 1600 pazienti (mentre in Lazio 1158). La carenza di medici di base e pediatri è allarmante in tutti i municipi di Milano (nel municipio 9 in particolare), ma soprattutto nella provincia (a Rho, Melegnano, nella zona della Martesana…). Ciò che è preoccupante è che questi numeri siano destinati soltanto a peggiorare nei prossimi anni. Si prevede infatti che entro il 2026, 4000 dottori andranno in pensione, ma che non ci saranno medici pronti a sostituirli. Questo significa che il contatto tra il medico e il paziente andrà via via sempre più per scomparire e che il servizio di sanità territoriale continuerà a peggiorare.


Ma come si è arrivati a tutto questo? ll depotenziamento della medicina del territorio è il risultato di politiche portate avanti dalla destra che governa la Regione Lombardia da molti anni. A tutto questo quadro va aggiunto il problema delle liste d’attesa nella regione Lombardia. Nel corso del tempo la destra ha preferito costruire un sistema di alta specializzazione basata sulle cure remunerative a scapito della sanità territoriale e di base; costruendo quindi solidi legami con il privato, e senza investire nel pubblico.


Noi crediamo che un’Italia per tutte e per tutti sia un’Italia in cui la sanità territoriale funziona e in cui ogni cittadina e ogni cittadino può ricevere l’assistenza medica che si spetta a prescindere dalla sua classe socio-economica. Per questo proponiamo:

1. di potenziare l’assistenza territoriale e la transizione digitale tramite un Piano straordinario definito dal PNRR

2. di aumentare le borse di studio per la formazione e dei medici di famiglia

3. di istituire nuove regole di rapporto con il SSN per i nuovi medici di famiglia

4. di semplificare la procedura di “scelta e revoca” del medico di famiglia, con convenzioni con le farmacie e gli uffici postali

5. di creare subito le Case della Salute (ogni 50mila abitanti).







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