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PARLIAMO DI CARCERI, MA PER I MOTIVI GIUSTI

Un avvenimento su cui si è acceso il dibattito nelle ultime settimane è stato quello che è avvenuto nella notte di natale a Milano, quando sette ragazzi detenuti al carcere minorile Beccaria sono evasi. Anche qui - come per la protesta degli attivisti di Ultima generazione - si è tornati a parlare di carceri, ma per le motivazioni sbagliate. Si è discusso di come fosse avvenuta l'evasione ma non di tutto quello che c'è dietro. Non si è riflettuto abbastanza sulle condizioni di vita delle persone detenute, sul sovraffollamento delle nostre carceri e sui numeri allarmanti dei suicidi e delle violenze che avvengono al loro interno. Tra i tanti bilanci della chiusura dell'anno, ce n'è stato uno infatti che è passato sotto silenzio: quello del numero di persone detenute che si sono suicidate nelle nostre carceri. Con 84 persone che si sono tolte la vita, il 2022 è stato il peggior anno di sempre per numero di suicidi. È di questi problemi sistemici che si dovrebbe parlare, non dell'evasione di sette ragazzi soltanto. Quando qualche giorno fa sono andata a visitare il carcere minorile Beccaria, i ragazzi e le loro storie mi hanno fatto capire che come prima azione bisognerebbe sempre ascoltare. “A cosa serve la vostra visita? Tanto di noi hanno già detto tutto i giornali e le TV nei giorni intorno all’evasione. Hanno detto che siamo falliti, che usiamo le droghe, che siamo qui rinchiusi”.

O., uno dei ragazzi reclusi nel Beccaria, ci ha sfidato così nei primi minuti della nostra visita al carcere minorile di Milano. Nelle sue parole, in quelle degli altri ragazzi, tanta rabbia e la voglia che qualcuno almeno ascoltasse la loro parte della storia.

Ecco quel che mi porto via della visita che abbiamo fatto al carcere Beccaria con Pietro Bussolati, Daniele Nahum e Alessandro Giungi. Di carceri, delle condizioni delle persone detenute se ne parla sempre troppo poco e spesso per le ragioni sbagliate. Visitare il carcere è il modo con cui si può cercare di tenere gli occhi e le orecchie aperte.


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