In Italia, “spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi,” ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida parlando del modello alimentare italiano, durante un incontro del Meeting di Rimini lo scorso agosto. Quello che intendesse dire con questa frase non era chiaro allora e non è chiaro ancora oggi. Ma una cosa sicuramente è chiara: il Ministro non sa quello che dice perché non conosce come vivono le famiglie italiane oggi.
Secondo i dati ISTAT aggiornati al 2022 infatti, oltre 5,6 milioni di individui (9,7% del totale, in crescita rispetto al 9,1% dell’anno precedente) e poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale, anche questo in crescita rispetto al 7,7% del 2021) si trovano in condizione di povertà assoluta. Spesso le persone in povertà assoluta vivono anche nell’insicurezza alimentare, ovvero nell’incapacità di nutrirsi con regolarità e di mantenere una dieta sana ed equilibrata, e nei casi più gravi l’elevata probabilità di non poter assumere cibo sufficiente ai bisogni vitali. Questi dati sono poi aggravati se si va a vedere il divario tra nord e sud e tra le persone con origini straniere e quelle italiane.
Domenica sera, con la squadra inossidabile dei @cuochimabuoni in cucina, dei volontari e delle volontarie di @zeroduepd in sala, e @gaiafamilyhub a gestire lo spazio bambini, abbiamo fatto una cena di raccolta fondi per sostenere i progetti di @azionecontrolafame, un’organizzazione umanitaria internazionale che porta avanti progetti per combattere l’insicurezza alimentare nel mondo. Insieme abbiamo raccolto 4855€, che saranno interamente devoluti ai loro progetti in Lombardia. Durante la cena, Lisa Ghezzi di @azionecontrolafame ci ha riportato un dato molto allarmante: in Italia il 22% della popolazione totale vive in condizioni di insicurezza alimentare (studio del 2022) e no, queste persone purtroppo non mangiano “meglio dei ricchi.”
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