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“FARE POLITICA ESTERA NON È FARE FOTO CON SCHOLZ O CON MACRON”

“Fare politica estera non è farsi le foto in treno con Macron e Scholz” ha tuonato ieri la presidente Meloni, rispondendo a una mia domanda su Orban. Un’affermazione bizzarra se viene da chi si è appena fatta un selfie con il presidente indiano Modi per dimostrare i propri rapporti internazionali.

Fare buona politica estera vuol dire avere la capacità di influenzare le decisioni degli altri Paesi. Esattamente ciò che ha fatto Draghi sul treno per Kyiv, dove, insieme a Macron, ha convinto il cancelliere Scholz, a sostenere la richiesta dell’Ucraina di diventare paese candidato dell’Unione europea. La foto è un simbolo di questa azione: Scholz è salito sul treno pensando di dire di no alla richiesta di Zelensky ed è sceso convinto del contrario.

Questa è la leadership che ci si aspetta da chi guida un Paese. Questo è ciò che ci aspettiamo anche da Giorgia Meloni: la capacità di influenzare le idee degli altri leader a favore dell’interesse nazionale italiano e di quello europeo. Ecco, quando in passato la Presidente Meloni ha provato a farlo, non è andata molto bene. Ricordo il Consiglio europeo di giugno, in cui Meloni aveva provato a spiegare la posizione italiana sull’immigrazione ai suoi alleati sovranisti Orbán e Morawiecki. Risultato: Ungheria e Polonia hanno messo il veto alla riforma europea sull’immigrazione. Staremo a vedere se questa volta, durante il Consiglio europeo di domani e dopodomani, la Presidente Meloni sarà capace a influenzare le decisioni dei suoi amici sovranisti ostili all’Ucraina o tornerà a casa solo con un paio di selfie.

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