L’Ungheria di Orban, la Thailandia della giunta militare, gli Stati Uniti che reagiscono al cialtronismo di Trump, il nazionalpopulismo di Kurz e Strache in Austria, e infine la situazione italiana. Al Global Progress Summit 2018 abbiamo messo a confronto situazioni diverse e ne è venuto fuori un bel dialogo. Per me è stata una occasione per inquadrare meglio ciò da cui il populismo trae forza (la paura, la manipolazione delle emozioni), i nostri punti deboli (ci serve più coraggio per affrontare temi come la sicurezza e l’immigrazione, non capiamo le conseguenze delle innovazioni tecnologiche), ma soprattutto per focalizzarmi su cosa si può fare per battere i populisti.
Grazie a Bajnai Gordon, ex primo ministro ungherese, Wael Ghonim, attivista egiziano, Thanathorn Juangroongruangkit, leader di Future Forward in Thailandia, Christian Kern, leader dell’SPD Austria e ex cancelliere austriaco, e John Podesta del Center for American Progress.
Qui trovate il video della chiacchierata.