Tra le inchieste a cui stava lavorando la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia prima di essere uccisa c’è anche quella sul Dirty Oil, ovvero il contrabbando di petrolio dalla Libia in Italia. Un traffico di almeno 30 milioni di euro che alcune inchieste italiane hanno iniziato a svelare nel corso del 2017. Per fermarlo bisogna mettere al più presto pressione su Malta perché certifichi il petrolio che transita da società maltesi. Ho chiesto al governo quanto stesse facendo e ho ricevuto una risposta davvero insufficiente. Una risposta imbarazzante, se si pensa all’aggressività che questo governo ha messo contro Malta ma che non ha intenzione di impiegare per stroncare il traffico di petrolio. Una risposta che non onora la memoria di Daphne Caruana Galizia. Per fortuna ci sono giornalisti di 19 testate europee, tra cui Repubblica, che portano avanti il suo lavoro.
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