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Il Premier Conte e il Consiglio Europeo

COSA C’È NELL’ACCORDO DI STANOTTE: – Un riconoscimento a parole del fatto che i confini esterni dell’Unione sono europei. – 500 milioni di euro in più per il Fondo per l’Africa, che viene portato a 3,5 mld per un continente intero. I 500 milioni non sono risorse nuove ma risorse tolte al Fondo europeo per lo sviluppo. Da notare che la Turchia riceve 6 mld. – Più aiuti anche per Spagna e Turchia. E l’Italia? – Un aumento della cooperazione per scoraggiare e contenere i movimenti secondari, cioè la circolazione dei migranti dal paese di primo approdo agli altri paesi. Una vittoria dell’Austria e dei paesi di Visegrad che però rischia di mettere sotto pressione l’Italia.


COSA NON C’È NELL’ACCORDO DI STANOTTE: – Meccanismi obbligatori di condivisione delle responsabilità. Ci si è accordati sulla volontarietà delle misure. Non ci sono sanzioni per gli Stati che non accolgono migranti, ad esempio. – La riforma del regolamento di Dublino. Si è deciso che quando ci sarà la riforma di Dublino dovrà essere approvata all’unanimità. Quindi, mai. – L’accordo dei paesi africani e del Nord Africa a fare lì centri di identificazione e smistamento dei migranti. Mentre invece c’è la richiesta ai paesi europei di fare nel loro territorio centri chiusi per l’identificazione. Alla fine quindi, ci sarà molta pressione degli stati europei per fare gli hotspot in Italia, perché gli Stati africani non vogliono farli da loro.

Questa notte abbiamo visto un’Europa sempre più divisa e lacerata. L’Italia ha contribuito all’aumento delle tensioni, portando a casa più parole che fatti. Non lo dico solo io, lo dice Matteo Salvini.

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