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Il Protocollo di Milano, un paradigma per le politiche alimentari tra gli Stati

Questa mattina, con una intervista al Corriere della Sera, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha lanciato l’idea di un Protocollo sull’alimentazione, sulla falsa riga del Protocollo di Kyoto per le politiche ambientali, in vista di EXPO 2015.

Oltre a quello che già le grandi città stanno facendo in tema di sprechi alimentari, l’idea di un Protocollo, di un riferimento collettivo che sia impegno reciproco, è il corretto strumento per una riflessione comune di tutti gli Stati, compresi quelli che non parteciperanno all’evento. Il Protocollo avrà al centro delle linee guida sullo spreco alimentare, i mercati a chilometro zero, gli orti urbani ma anche una nuova politica sugli appalti delle mense scolastiche, le carceri e gli ospedali.

Ovviamente questa iniziativa non deve coinvolgere solo le istituzioni locali, ma anche tutte quelle organizzazioni, le Ong e Onlus, che sono impegnate nel settore e che dovranno confrontarsi per stilare il documento.

Con il Protocollo di Milano la nostra città può diventare luogo di sperimentazione internazionale di una politica integrata sul tema dello spreco alimentare.  La discussione su Expo non può riguardare solo le infrastrutture così come Expo non sarà solo i sei mesi dell’evento, ma deve restare  anche come momento in cui come cittadini milanesi riflettiamo sull’uso delle risorse e cambiamo i nostri comportamenti in modo virtuoso.

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