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Il «vivaio» dei renziani

Corriere della Sera Milano, 30 ottobre 2014 – Il “vivaio” dei renziani – di Andrea Senesi

Metti tre amici in sezione. Svegli, ambiziosi, inquieti. Aggiungici un pizzico di spregiudicatezza e di fantasia, una generosa dose di fortuna e trovi ? in via Eustachi, tra porta Venezia e Città Studi ? lo 02Pd, il circolo democratico a più alta fedeltà renziana, il covo dei leopoldini quando alla Leopolda non ci andavano i ministri ma i trentenni col mito di Steve Jobs e il sogno di rottamare i dinosauri di partito. La cantera di Renzi, la chiamano. Il vivaio milanese. Perché da qui sono usciti ? per dire dei tre più noti ? il segretario metropolitano, Pietro Bussolati, l?assessore ai Trasporti della giunta Pisapia, Pierfrancesco Maran, e la parlamentare con vista sulla Farnesina, Lia Quartapelle. Stessa età o quasi. Percorsi simili, gusti e compagnie in comune. La prova che l?amicizia in politica può esistere. Lia, la possibile ministra degli Esteri, studiosa, metodica, rigorosa. Pierfrancesco, l?assessore, quello col fiuto e l?intuito politico. Pietro, il segretario, appassionato e determinato. Diversi nei caratteri e in qualche scelta di vita. Una milanista, uno juventino (Maran), un interista (Bussolati). Simili, ma non identici anche nei percorsi politici. Quartapelle è una renziana «acquisita» (sostenne Bersani alle prime primarie), gli altri due renziani da subito. La storia del circolo nasce nel 2006, e siccome siamo comunque a sinistra, la vicenda non può che nascere da una scissione. Nel circolo dei Ds di via Pergolesi si litiga da settimane sui candidati per il Consiglio comunale. L?ala «ortodossa» sostiene Ettore Martinelli, area Cgil, gli «innovatori» stanno con Maran. Entrambi verranno eletti a Palazzo Marino, ma lo strappo è consumato. «Fino a Renzi noi siamo sempre stati all?opposizione rispetto al partito milanese». I giovani, un po? troppo «di destra» per i gusti d?allora, fondano «la sezione che verrà», luogo più o meno virtuale di quelli che la pensano come loro. Nasce il Pd di Veltroni e lo O2Pd si trova finalmente una sede vera. Una vetrina affacciata su via Eustachi: quaranta metri quadri affittati in proprio e a prezzi di mercato. Primo segretario: Quartapelle. Organizzano i seminari nell?Oltrepò e aperitivi in città. Per sondare gli iscritti fanno le «analisi di clima», come le aziende quando vogliono intuire gli umori dei dipendenti. Cambia anche il lessico: innovazione, competizione e merito diventano parole-simbolo, quasi feticci. Dopo Quartapelle è il turno di Bussolati. Ed è tempo di nuove elezioni, di riprendersi Milano con Pisapia. Il candidato di punta è ancora lui, Pierfrancesco Maran. Questa volta tra i sostenitori del futuro assessore, oltre agli amici del circolo e ai tanti elettori della zona, c?è anche un personaggio potente quanto controverso: Filippo Penati. Durerà poco il feeling con il presidente della Provincia, ma quell?endorsement rimarrà a lungo appiccicato a «Pier». Un peccato. Perché quelli di via Eustachi sono sempre stati per i fatti loro. Autonomi e fieri di esserlo. Con le proprie idee e i propri candidati. Quasi una lobby interna. Un covo di renziani (o di neorenziani) con significative eccezioni. Da qui è partito, per dire, il consigliere milanese Emanuele Lazzarini (civatiano) e qui è ancora iscritto un altro assessore di punta come Filippo Del Corno (cuperliano). «Perché l?importante qui è selezionare i capaci: la competizione per noi un è valore».E ora che gli ex giovani hanno fatto carriera? Ora è il tempo di cambiare. Il modello del futuro è il circolo-garage, non più solo politica, ma co-working, eventi, cultura. «In attesa che le nuove leve di 02Pd rottamino noi».

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