Il 20 marzo ho presentato un’interrogazione parlamentare, circa la grave crisi umanitaria che sta colpendo diversi paesi del Corno d’Africa. Milioni di persone si trovano a dover affrontare una crisi alla quale si aggiungono una serie di fattori, quali carestie, terrorismo, conflitti, rifugiati e migranti, che contribuiscono alla sua gravità. A febbraio del 2017 il presidente somali Abdullah Mohamed Farmajo, dichiarando lo stato di disastro nazionale, si è appellato alla comunità internazionale. Contestualmente hanno dichiarato lo stato di disastro naturale anche il Kenya, l’Etiopia e l’Uganda, la quale sta accogliendo allo stesso tempo, un’ingente flusso di profughi del vicino Sud Sudan. Secondo le prime valutazioni dell’Onu, sono necessari 1,9 miliardi di dollari per far fronte alla crisi nel corno d’Africa, ma si tratta probabilmente di una cifra ampiamente sottostimata, data la gravità della situazione. A tale interrogazione è stato risposto sottolineando l’importanza di intensificare l’azione umanitaria e di investire allo stesso tempo nella diplomazia e nel dialogo. A tal fine è stato precisato che il Governo italiano ha disposto un pacchetto di aiuti umanitari dell’importo di 10 milioni di euro. L’importanza prioritaria attribuita alla regione del Corno d’Africa è riconosciuta all’interno del Documento triennale di programmazione e di indirizzo della Cooperazione italiana, approvato lo scorso 23 marzo dal Comitato interministeriale per la cooperazione allo sviluppo. Oltre all’aiuto d’emergenza, la Cooperazione Italiana, mira a eradicare le condizioni di povertà estrema e a combattere la carestia e la malnutrizione attraverso il sostanziale rafforzamento della componente della sicurezza alimentare nei suoi interventi ordinari, che avranno lo scopo di rafforzare il settore agricolo e l’industria manifatturiera. Inoltre anche in ambito europeo l’Italia ha promosso l’adozione di altre importanti misure per lo sviluppo di questi paesi. È indubbio l’importanza che la gravissima crisi umanitaria del Corno d’Africa, assume in sede parlamentare; e rilevanti sono le decisioni che il Governo Italiano ha disposto in merito, ovvero 10 milioni di Euro per interventi in questi paesi. Ribadisco che è però fondamentale, un’azione di coordinamento comune ed immediata, che spinga l’Italia e i partner europei a raggiungere nel tempo il bisogno di aiuti enunciato dall’Onu per affrontare questa crisi: per noi il Corno d’Africa e la Nigeria sono partner importantissimi. Pertanto ritengo sia importante che tali misure durino nel tempo, e che non siano limitate alla loro definizione. Inoltre, sebbene sia la carestia che la siccità siano fenomeni, purtroppo, ampiamente frequenti in queste regioni, è pur vero che il cambiamento climatico degli ultimi anni sta peggiorando enormemente la situazione. Per questo motivo credo fermamente che in sede internazionale sia necessario un sostegno umanitario, con azioni più ambizione anche in questo ambito.
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