top of page

L’ITALIA SOSTIENE IL CESSATE IL FUOCO UMANITARIO A GAZA

Oggi il Parlamento italiano, grazie a una iniziativa del Partito Democratico, ha votato per il cessate il fuoco umanitario a Gaza, in linea con le richieste avanzate dalle Nazioni Unite, e per la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani. Con questo voto, il governo si impegnerà a promuovere ogni iniziativa volta a tutelare l'incolumità della popolazione civile di Gaza, garantendo anche la fornitura di aiuti umanitari continui, rapidi, sicuri all'interno della Striscia.

A fronte dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, e della violenta risposta dell’esercito israeliano che dura da più di 120 giorni nella Striscia, l’unica strada possibile per iniziare ad immaginare una pace è quella di un cessate il fuoco umanitario immediato e di un riconoscimento del diritto dei due popoli ad avere ognuno il proprio Stato.

Quante volte in questi 120 giorni c’è stata una richiesta di fare di più per la pace: di fronte alla barbarie di Hamas che la mattina del 7 ottobre ha colpito più di 1200 cittadini israeliani e poi alle 27.708 vittime palestinesi uccise dalla sproporzionata reazione israeliana nella striscia di Gaza e 377 nei territori della Cisgiordania; di fronte alla scoperta degli stupri di Hamas contro le donne israeliane; di fronte al rallentamento e al blocco degli aiuti umanitari a cui il governo israeliano ha sottoposto i civili di Gaza; di fronte all’evacuazione forzata di quasi tutta la popolazione di Gaza; di fronte dichiarazioni oltranziste di alcuni ministri del governo Netanyahu e di Netanyahu stesso; e all’avanzare delle colonie fuori da ogni legalità internazionale.

Dopo una prima inevitabile e legittima fase di risposta contro Hamas, i suoi comandanti e i responsabili dell'eccidio del 7 ottobre, necessaria anche per ristabilire una deterrenza rispetto a minacciati altri atti simili nel futuro, il gabinetto di guerra guidato da Netanyahu, in ultimo responsabile della strategia complessiva, ha deciso di proseguire nella guerra senza elaborare la necessaria e complementare strategia politica atta non solo a dare obiettivi concreti e definiti ma anche ad affrontare il dopoguerra. In mancanza di una strategia politica che avrebbe fatto esplodere le contraddizioni politiche del governo di estrema destra, la guerra è divenuta inaccettabile sia per i costi umani dei civili, per l'inutile sacrificio dei soldati di Israele, sia perché come ha dichiarato l'ex capo dello Shin Bet Amy Ayalon "pone le premesse per una rinascita di Hamas" (come già avvenuto nel passato).

Il compito della politica davanti a tutta questa catastrofe e orrore è proprio quello di immaginare e costruire una strada politica alternativa - anche quando non sembra esserci. Oggi il Partito Democratico ha impegnato il governo a lavorare seriamente e velocemente per un cessate il fuoco umanitario. Si tratta di un passo, solo il primo, certo non esaustivo, perché l’Italia si spenda per una soluzione politica per la pace; perché è l’unica strada possibile.

Qui trovate la mozione del PD, frutto di un serio e sapiente lavoro di coordinamento di Peppe Provenzano = https://rb.gy/b2th15

bottom of page