Che gioia che con Alessandra Todde abbiamo strappato una regione alla peggiore destra di sempre, che felicità questa prima volta di una donna alla presidenza della Sardegna.
La vittoria di Alessandra Todde in Sardegna è anche la risposta alla domanda su cui ci arrovelliamo da un anno e mezzo: qual è il punto debole di Meloni?
Meloni ha spadroneggiato come se rappresentasse la maggioranza degli elettori, ma non è così. Non era così in Italia nel 2022, e non lo è in Sardegna. Giorgia Meloni ha portato alla sconfitta la destra per la propria incapacità di scegliere le persone e per l’arroganza con cui ha imposto un nome, quello di Paolo Truzzu, così debole e inviso da prendere 4 punti in meno delle liste che lo sostengono e da essere sonoramente sconfitto a Cagliari (13 punti sotto Todde), città di cui è sindaco.
Da oggi Giorgia Meloni mostra la prima, evidente ammaccatura. E la sua coalizione svela profonde divisioni, che aumenteranno in vista delle europee. Starà a noi enfatizzare queste debolezze e preparare l’alternativa. Imparando dalla Sardegna che:
- la credibilità del candidato o della candidata conta moltissimo in un’epoca di semplificazione e leadership;
- le alleanze servono, e quindi bisogna lavorare per unire e allargare ancora di più;
- il PD, che ha fatto una scelta generosa, è centrale: è la prima forza politica dell’isola.
Buon lavoro a Alessandra Todde e alla sua squadra!
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