Due giorni fa, per San Valentino, Alexey Navalny ha fatto arrivare un messaggio alla moglie Yulia: "Tesoro, è proprio come dice la canzone: città, luci dell'aeroporto, tempeste di neve blu e migliaia di chilometri tra noi. Ma sento che sei con me ogni secondo e ti amo sempre più.”
Poche ore fa, in una colonia penale nel nord della Russia, Putin ha fatto uccidere Alexei Navalny. Dopo tre anni di detenzione era stato spostato lì, in una sorta di campo di lavoro forzato, perché è il luogo dove vengono trattenuti i detenuti ritenuti molto pericolosi. Pericoloso per quale motivo? Per aver avuto il coraggio in tutti questi anni di opporsi al regime di Putin.
Con la morte di Navalny muore una roccaforte dell’opposizione in Russia, ma le sue idee non moriranno. Per chi oggi e domani avrà il coraggio di dissentire, per chi oggi e domani vorrà credere in una Russia libera, le idee e la vita di Navalny rimarranno sempre da esempio.
Per ricordarlo ci vediamo oggi venerdì 16 febbraio 2024:
-alle 17:30 a Roma alla fermata della metro Castro Pretorio con la comunità dei Russi contro la guerra;
-alle 20:00 a Milano in Piazza Mercanti con la Comunità dei Russi liberi.
P.S. Ho fatto un'intervista per Radio radicale che si può risentire qui: https://www.radioradicale.it/scheda/721085/alexei-navalny-e-morto-intervista-a-lia-quartapelle-procopio?fbclid=IwAR2seyvXsaJw2WAplxjPuz9udlfbH8GZAjZS4V49Xybzhgwxk73oD-xdGOU
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