A fine maggio, la Commissione Giustizia della Camera ha votato una proposta di legge fortemente voluta da Fratelli d'Italia che dichiara la gestazione per altri (GPA) reato universale. Oggi in Parlamento si discuterà proprio di quel testo. Ma cosa significa "reato universale" se in Italia la GPA è già vietata? Significa che tutti quei cittadini italiani che ricorreranno a questa pratica all'estero rischieranno l'arresto al ritorno in Italia. Ma soprattutto significa che se i genitori dei bambini nati all'estero dovessero essere arrestati, come prevede la legge, i bambini dovrebbero essere affidati ad altri.
Le ragioni per cui oggi tante persone ricorrono alla GPA sono svariate. Ci sono coppie omosessuali ma anche eterosessuali, chi per patologie acquisite o congenite come l'endometriosi o i tumori, o per altro. Si stima che in Italia siano circa 20% le coppie che non riescono ad avere un figlio biologico, circa 2 milioni di persone.
Al di là delle proprie idee sulla GPA, chi oggi difende questa legge sta proponendo qualcosa di giuridicamente insensato e fuori dal tempo in cui viviamo. Proibire una pratica legale in altri paesi non servirà mai a ridurla, ma anzi contribuirà soltanto a renderla illegale, più pericolosa e a scapito delle frange più povere.