Mentre ieri la Premier Meloni appariva divertita quando diceva “è quello giusto” (riferendosi allo scherzo telefonico di cui era stata vittima) trovandosi in piedi accanto al Presidente dell’Unione Africana Moussa Faki Mahamat, lui era tutt’altro che dello stesso umore.
“L’Africa non vuole tendere la mano, non siamo mendicanti,” ha tuonato così Faki al Senato di fronte al governo riunito per il summit Italia-Africa. E poi ancora: sul piano Mattei “avremmo auspicato di essere consultati.” Bastano queste due affermazioni a rivelare quanto questo piano sia soltanto una bella vetrina ma con poca sostanza al suo interno. Pochi soldi, pochi investimenti, poche idee, e soprattutto poca consultazione con i propri interlocutori. I leader dei Paesi africani si aspettano che dalle parole si arrivi ai fatti e che la partnership tra il continente e l’Italia sia costruita con un approccio paritario che per ora non si è visto. Lo dimostra anche un appello firmato da più di 80 organizzazioni del continente che provengono dal mondo della società civile e da diversi settori come quello dell’agricoltura, del turismo o dell’energia, in cui si chiede al governo Meloni un maggiore coinvolgimento dei partner africani e soprattutto che questo non sia limitato soltanto alle élite e alle multinazionali.
Come si può pensare di costruire un’alleanza fruttuosa senza capire quali siano le concrete necessità e volontà della propria controparte? L’esclusione delle prospettive e dei bisogni dei Paesi africani nello sviluppo del “Piano Mattei” è una negligenza che non solo mina lo spirito di rispetto reciproco e di collaborazione, ma perpetua anche un ciclo di disuguaglianza che ostacola il progresso del continente. Speriamo quindi che il governo abbia capito qualcosa dagli interventi dei diversi leader africani al summit e che aggiusti il tiro su questo piano; perché di una partnership più salda con il continente africano ne avremmo tutti bisogno. Ho analizzato diversi di questi aspetti in un pezzo per il think tank europeo ECFR, che si può leggere qui: https://ecfr.eu/.../beyond-the-mattei-plan-italys-search.../ ; e in una lettera al Direttore de Il Foglio che si leggerà qui:
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