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PERCHÉ FONTANA È PRO-PUTIN

Nel 2014 da deputato europeo andò come osservatore elettorale in Crimea, su invito dell’ambasciatore russo, a certificare la validità del referendum per l’annessione, imposto con l’invasione russa della Crimea.

Vede nella Russia di Putin il modello di società a cui ispirarsi. Ecco una sua citazione “Se trent’anni fa la Russia, sotto il giogo comunista, materialista e internazionalista, era ciò che più lontano si possa immaginare dalle idee identitarie e di difesa della famiglia e della tradizione, oggi invece è il riferimento per chi crede in un modello identitario di società”.

Si è sempre battuto per togliere le sanzioni alla Russia dopo l’invasione della Crimea.

Da responsabile esteri della Lega, ha promosso la Lega come “cerniera” tra Trump e Putin e ha guidato l’avvicinamento a Marine Lepen e al gruppo di destra omofoba e oltranzista al Parlamento europeo.

Ha adottato come sua la visione omofoba e discriminatoria che è propria di Vladimir Putin È con queste convinzioni che diceva: “Il matrimonio è solo tra mamma e papà, le altre schifezze non le voglio sentire.”

Fa rabbrividire che si possa pensare che un parlamentare così, che fa della Russia il proprio modello politico e che ha legittimato l’occupazione di una nazione sovrana, possa presiedere con equilibrio e imparzialità i lavori parlamentari della nostra istituzione democratica.

PS Chi anche in buona fede, pensava che Meloni fosse pronta per la svolta atlantista e europeista, ne vede oggi le reali intenzioni: le due scelte della Camera e del Senato svelano il credo politico di questa destra.

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