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PERCHÉ NON SI FA IL CONGEDO PARITARIO?

Si dice spesso che le aziende non saprebbero come fare, per sostituire i lavoratori e per gestirne rientro e costi e quindi che bisogna aspettare per avere un vero congedo di paternità di 3 mesi pagato al 100%.



Con l’on. Cristina Rossello, in spirito bipartisan, abbiamo incontrato i responsabili delle risorse umane e della responsabilità sociale di 26 imprese che hanno politiche innovative sui congedi di paternità. Abbiamo discusso con loro del perché hanno intrapreso quelle politiche, dei benefici e delle difficoltà, del dialogo con i fornitori (imprese più piccole) che affronterebbero altri problemi nel caso in cui il congedo di paternità paritario a 3 mesi diventasse legge.


Ci è stato raccontato dell’applauso fragoroso in una azienda all’annuncio che i neo-papà avrebbero potuto beneficiare di 26 settimane continuative di congedo; di come un papà di una famiglia omogenitoriale abbia chiesto il congedo, portando l’azienda a introdurre per tutti il congedo di paternità (i diritti portano sempre più diritti per tutti e per tutte); del migliore equilibrio nella cura che trovano le famiglie dei dipendenti grazie al congedo di paternità; della nuova consapevolezza e del legame più forte con i figli di cui raccontano i papà che tornano al lavoro dopo il congedo.



Abbiamo approfondito questi temi anche grazie ai dati dello studio di @tortugathinktank, che ha analizzato l’andamento di queste politiche innovative tramite interviste all’interno delle 26 aziende. I risultati dicono che hanno un impatto positivo sulla cultura aziendale e su quella familiare sull’importanza della genitorialità condivisa.



L’incontro ci è stato utile per immaginare altre iniziative e per ragionare su un percorso graduale nel corso di una legislatura di introduzione del congedo di paternità a tre mesi. Ma soprattutto abbiamo toccato con mano che sì, si può fare. Perché c’è chi lo fa, e ne dice solo bene.



[Grazie anche a @_ceo4life; @hrc_community; @sdgs_leaders per aver partecipato all’incontro e per aver aiutato a coordinarlo].

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