I ragazzi della Brigata ebraica erano combattenti volontari, ebrei, di varie nazionalità, inquadrati nell’esercito britannico. Tra il 1944 e il 1945 vennero inviati in Europa e nel marzo del 1945 parteciparono alla Liberazione di Ravenna, occupata dai paracadutisti del Terzo Reich. La loro storia straordinaria è tale perché, questi ragazzi, pur sapendo di rischiare la deportazione se catturati in un paese occupato dai nazifascisti nel quale vigevano le leggi razziali, scelsero da volontari di venire in Italia per contribuire a liberarla. La deportazione e la morte fu il destino che toccò infatti al primo nucleo di volontari, di cui faceva parte anche Emilio Sereni, composto da 37 persone arrivate in varie località d’Europa nel 1944, che cadde quasi interamente nelle mani dei nazisti.
Per ricordare e onorare il loro coraggio, oggi alla Camera, abbiamo approvato in Commissione Difesa la proposta di legge di cui sono prima firmataria, affinché il Presidente della Repubblica possa concedere alla Brigata la medaglia d’oro al valor militare. Con i colleghi Tonino Moscatt, Elio Vito, Carlo Galli, Francesco Saverio Garofani, Emanuele Fiano, Elio Massimo Palmizio, abbiamo lavorato perché la proposta di legge fosse approvata all’unanimità: il voto favorevole di tutti i gruppi oggi è la giusta risposta a chi ancora in questi giorni usa le celebrazioni del 25 aprile per dividere e dare patenti di militanza politica. E’ anche una risposta per contrastare le polemiche strumentali di chi confonde il ricordo della Brigata ebraica, con questioni di geopolitica, assolutamente importanti, che nulla però c’entrano con una vicenda che è puramente storica.
Nei prossimi passaggi continueremo a lavorare perché la Brigata ebraica sia parte di una memoria nazionale condivisa. Così come facciamo al corteo del 25 aprile a Milano, scortando la Brigata ebraica per permettere loro di partecipare alla manifestazione, grazie anche alla posizione dell’ANPI Provinciale di Milano attenta ogni anno a far rispettare lo spirito unitario e democratico delle celebrazioni del 25 aprile. E’ il modo migliore per onorare il coraggio e la forza di animo di chi seppe mettersi a servizio di un ideale più grande.
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