Dal prossimo gennaio l’Iva sui beni essenziali per l’igiene femminile e sui prodotti per l’infanzia verrà raddoppiata: passerà dal 5% al 10%. Assorbenti, coppette mestruali, pannolini, latte in polvere e preparazioni per gli alimenti dei bambini non avranno più un prezzo adeguato a quello per i beni di prima necessità. “Purtroppo il taglio dell’Iva nella stragrande maggioranza dei casi è stato assorbito da aumenti di prezzo e quindi non penso che valga la pena di rinnovare la misura” ha detto la Premier Meloni commentando questa scelta. Anziché affrontare il problema dell’aumento dei prezzi la Premier allarga le braccia e dice che di rinnovare la misura non ne vale la pena. Per noi invece non vale la pena fare promesse per poi sgretolarle dopo appena un anno. Questa scelta, come tante di quelle prese per la manovra di bilancio per il 2024, sono l’ennesima prova di come avere una Premier donna non sia sufficiente per mettere i bisogni di tutte le donne e delle famiglie in primo piano.
L’Italia rimane uno dei Paesi con la tassazione più alta d’Europa su questi beni: siamo al sesto posto dopo Ungheria, Danimarca, Croazia, Svezia e Finlandia. L’iva sugli assorbenti è più bassa in Germania (7%), Paesi Bassi e Belgio (6%). È stata ridotta al 5% in Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Lituania, Cipro. In Irlanda non c’è alcuna Tampon tax e in Scozia, invece, dal 2020 gli assorbenti sono completamente gratuiti.
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