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Sul DEF dal governo una sceneggiata sguaiata e scelte sbagliate







Sul DEF dal governo una sceneggiata sguaiata e scelte sbagliate. A pagare saranno soprattutto i giovani.



C’è una grande questione in Italia, e sono i giovani. Con la recessione del 2008 centinaia di migliaia di persone – in larga parte giovani – hanno perso il lavoro. Da allora molti non lo hanno ritrovato e altre centinaia di migliaia non sono mai riusciti a trovare neanche il primo impiego. E per chi un lavoro ce l’ha, negli ultimi 20 anni il reddito medio degli over 65 è aumentato di 19 punti mentre quello degli under 35 è sceso di 15. La ricchezza che è aumentata del 60 per cento per gli over 64 e diminuita del 60 per cento per gli under 34. Tutte le statistiche dimostrano che oggi chi è più in avanti con gli anni risulta di gran lunga meno esposto alla povertà rispetto ai giovani, la cui incidenza di povertà è passata dal 3,1 per cento del 2005 al 9,9 del 2016. L’Italia ha già una spesa pensionistica tra le più alte al mondo: circa il 16 per cento del PIL, il doppio della media OCSE.


Eppure il governo Conte ha deciso di fare più deficit per destinare altri miliardi di euro ai pensionati. Alla fame di lavoro dei giovani Lega e 5S spendono altri soldi per la più assistenziale delle misure, il reddito di cittadinanza, che mortifica la dignità e la voglia di indipendenza di chi entra nel mercato del lavoro. Vedremo come finirà. Per come è annunciata il conto di questa manovra lo pagheranno ora e ancora soprattutto i giovani.

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