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VIDEO – Il mio intervento per chiedere chiarezza sui funerali delle vittime di Lampedusa

Sono passate 2 settimane dalla tragedia di Lampedusa in cui sono morte oltre 300 vittime, numerosi sono stati gli interventi delle alte cariche dello Stato, è stato proclamato un giorno di lutto nazionale e sono stati ipotizzati funerali di stato per le vittime. Tuttavia, a distanza di due settimane  385 famiglie non hanno avuto notizie né sulla data né sul luogo dei funerali delle vittime, a queste notizie di incertezza si aggiungono quelle relative a tumulazioni di bare.

Oggi sono intervenuta in Aula chiedendo al Presidente della Camera di sollecitare il Governo a prendere una decisione sul luogo in cui si terranno i funerali, sulla data e sulle disposizioni per la tumulazione delle vittime.


Settimana scorsa ho depositato un’interrogazione nella quale chiedo al Governo quali iniziative intenda intraprendere nelle sedi internazionali e nei rapporti diplomatici bilaterali con l’Eritrea per assicurare il rispetto dei diritti umani. Credo vivamente che ci sia una ragione se la maggior parte delle vittime del naufragio di Lampedusa siano di origine eritrea. E c’è una ragione se circa un quarto della popolazione eritrea non vive più nel proprio Paese (una proporzione assolutamente abnorme se si pensa che la diaspora somala, una tra le più ramificate e stratificate da un punto di vista storico tra le diaspore africane, ha coinvolto solo un sesto della popolazione della Somalia). E allora, oltre a discutere delle norme sull’immigrazione, sarebbe opportuno che dall’Italia, seguendo quanto già fatto da altri paesi europei, partissero segnali chiari verso l’Eritrea.

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